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Messaggio Da matrona Ven Ott 02, 2009 5:19 pm

tavola cronologica

Paleolitico o della pietra antica:
- inferiore (ca. 650.000\170.000 a. C);
- medio (ca. 170.000\35.000 a. C): compare l'uomo di Neanderthal;
- superiore (ca. 35.000\10.000 a. C) : si divide in Perigordiano, Aurignaziano, Soluteano e Magdaleniano; appare l'uomo di Cro-Magnon; si sviluppano le società nomadi di cacciatori. Rilievi nelle pitture delle grotte; sculture in osso avorio o pietra.

Mesolitico (ca.10.000\6.000 a. C)

Neolitico o della pietra levigata (6.000\4.000 a. C e oltre):
Accanto alle società di cacciatori, si sviluppano le culture agricole; appare la ceramica.

Eneolitico (ca. 5.000\4.000 a. C):
Inizia la lavorazione del rame.

Età del bronzo (ca. 4.000\1.000 a. C):
Si sviluppa la lavorazione dei metalli; sorgono le grandi civiltà dell'Egitto, della Mesopotamia e dell'Egeo, mentre in Europa si sviluppano la civiltà megalitica.

Età del Ferro
Con la lavorazione del ferro (ca. 1200 a. C), si passa dall'ambito della Preistoria a quello storico
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Messaggio Da matrona Ven Ott 02, 2009 5:21 pm

1)L'arte paleolitica.

Pitture rupestri.
Per arte rupestre si intende una serie di manifestazioni artistiche realizzate all'interno di grotte o sulle rocce.
Queste consistono prevalentemente in graffiti, ma anche in impronte di mani, tratti e segni elementari (grotte della regione franco-cantabrica).
Più tardi altri soggetti di raffigurazioni rupestri diventano anche profili di animali (cervi, bisonti, mammouth) dipinti, incisi o a rilievo.
Una vera e propria forma di pittura con figure colorate con nerofumo (nero), ocra e manganese (rosso scuro) e raffigurate con sicurezza e precisione si sviluppa nel periodo Magdaleniano .

Gli esempi principali sono stati reperiti nelle:
- grotte di Lascaux (Francia): raffigurazioni di animali;
- grotte di Altamira (Spagna): pitture di animali dai vivaci colori;
- grotte di Addaura (Palermo,Italia): graffiti animali;
- grotte di Romanelli (Lecce, Italia): graffiti animali;
- grotte dei Genovesi (Levanzo, Italia): graffiti animali;

Le Veneri.
Oltre alla pittura, nel Paleolitico superiore inizia a svilupparsi anche la scultura, come testimoniano alcune stilizzate sculture di animali, ma soprattutto delle sculture a tutto tondo, non più alte di 15 cm, dalle accentuate forme femminili.
Sculture di questo tipo sono state definite "Veneri", in quanto presentano un corpo femminile abbozzato in modo convenzionale, dal volto non ben definito o nascosto da una folta capigliatura.
Probabilmente si trattava di immagini propiziatrici, simboli di fecondità o della Grande Madre.

le più antiche sono:
- le Veneri di Lespugue (Parigi, Musée de l'Homme)
- Veneri di Willendorf (Vienna, Ausria)
- Veneri di Savignano (Modena, Italia), e dei Balzi Rossi (Ventimiglia, Italia)


2)Lavorazione della pietra e della ceramica

Tra il Neolitico e l'Età del ferro si sviluppano le tecniche relative alla lavorazione dei metalli, che presentano alcune differenze da zona a zona a causa delle diverse condizioni climatiche e quindi, delle diverse organizzazioni economiche e sociali.
Gli strumenti di metallo permettono una più elaborata lavorazione della pietra che non è più scheggiata, ma levigata e si presenta nelle più varie forme.
Nel Neolitico, inoltre, compare la lavorazione della ceramica e una vasta produzione di vasi, ciotole e altro vasellame spesso presente nei corredi funebri delle sepolture.
In Italia, testimonianze neolitiche sono state trovate presso Siracusa, Matera e le isole Eolie.
Tracce di villaggi dell'età Eneolitica si trovano presso i laghi dell'Italia settentrionale (villaggi su palafitte) e presso Agrigento.
Mentre si sviluppano, nell'area mediterranea, le grandi civiltà dell'Egitto (periodo predinastico) e della Mesopotamia, permane in Africa del nord, la tradizione paleolitica nelle incisioni e pitture rupestri del Fezzan e del Sahara algerino.
Similmente troviamo testimonianze d'arte rupestre durante l'Età del bronzo nelle regioni alpine e subalpine (Val Camonica) e in Liguria


3)Strumenti e tecniche architettoniche

Scultura pittura nella preistoria
.
Per realizzare le piccole sculture preistoriche venivano utilizzate soprattutto pietra, corno, osso, avorio. Più raro era l'uso di ambra e steatite.
Gli attrezzi per scolpire, in mancanza di metallo, venivano realizzate in principio con pietre particolarmente dure; attrezzi appuntiti di pietra o di osso servivano probabilmente anche per incidere figure sulle roccia viva o sulle pareti argillose.
All'incisione seguiva talvolta la colorazione in nero nel solco del disegno.
La pittura veniva eseguita inizialmente con le dita bagnate nel colore, poi con rozzi pennelli di legno; tutti i colori erano ovviamente di origine naturale: ricavati da terre, polvere di carbone o di materiale calcaree sminuzzate, bollite e impastate con sostanze grasse o sciolte in liquidi vegetali.
Le tonalità prevalenti erano: nero, bianco, rosso, ocra, giallo, bruno.


I megaliti: le "case dei giganti"
Intorno al 4.000 a. C. le civiltà megalitiche si sviluppano in Europa, sopratutto in Bretagna, in Inghilterra, in Irlanda nella Francia meridionale e nella Spagna settentrionale, ma anche in Puglia Sardegna ecc..
Queste civiltà prendono in nome di "megaliti", le grandi pietre adoperate per erigere opere spesso grandiose e di enigmatico significato, anticamente definite opera di giganti.

I dolmen.

I dolmen, dal bretone "tavola di pietra", sono monumenti megalitici del periodo neolitico che presentano una struttura a sistema trilitico: un primo esempio di struttura architettonica costituita da una pietra di copertura o da un architrave (come nei cerchi centrali di Stonehenge) sorretta da due pietre che fanno da elementi portanti.
Questa semplice soluzione architettonica basata sull'uso di tre pietre è il punto di partenza per molte successive strutture più complesse ed elaborate in cui gli elementi portanti diventeranno architravi e tetti o in un'ulteriore elaborazione, archi e volte.

I nuraghi.

All'età del bronzo risalgono i nuraghi, architetture megalitiche tipiche della Sardegna a forma di torri tronco-coniche, al cui interno si trovano vani coperti con pseudo-cupole.
I nuraghi sono spesso raggruppati e formano dei complessi abitativi fortificati.
Alla civiltà nuragica appartengono anche le cosiddette Tombe dei giganti, sepolture monumentali composte da un emiciclo con una grande cella rettangolare in lastroni di pietra.

I menhir
I menhir sono giganteschi monoliti di forma allungata (alti fino a 20 m), infissi nel terreno in posizioni verticali.
In Italia sono presenti in Puglia e presso Cagliari

Cerchi di pietre
Eretti verosimilmente per scopi rituali, in base all'osservazione dei moti celesti, sono costituiti da grandi monoliti infissi a terra e disposti a cerchi concentrici.
Il più famoso di questi templi monolitici è quello di Stonehenge, in Inghilterra (datato fra il 2700\1800 a. C), che presenta due cerchi concentrici di giganteschi triliti.
da ricordare anche il tempio megalitico di Avebury, più antico di Stonehenge.

I bronzetti
L'evoluzione delle popolazioni nuragiche intorno alla metà del secondo millennio a. C. ci è testimonianza anche dalla lavorazione del bronzo.
Da citare la produzione sarda di bronzetti, databili a partire dal' VIII secolo a. C., che rappresentano piccole figure di guerrieri realizzate con la tecnica della fusione a forma piena ( lo stampo viene riempito interamente con metallo liquido).

Pietre forate e oscillanti.
Altri elementi caratteristici della cultura megalitica sono le pietre forate, di cui la tradizione popolare attribuisce ancora oggi delle proprietà terapeutiche e le pietre oscillanti, monoliti collocati in modo tale da poter oscillare ad ogni minima pressione e mai cadere.
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