Basilisco
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Basilisco
Nell'VIII libro della sua Naturalis Historia, Plinio il Vecchio (23\79 a.C) descrive il Basilisco come un rettile originario della Cirenaica che superava a malapena i 10cm e la cui fronte era ornata da una macchia bianca a forma di corona.
A tale particolarità la creatura doveva il proprio nome (dal greco antico Basiliskos, "piccolo re").
Sempre secondo Plinio il Vecchio, il basilisco, nonostante le sue ridotte dimensioni, possedeva terrificati poteri: inaridiva alberi e arbusti, non solo sfiorandoli, ma anche semplicemente alitandovi sopra; ovunque passasse, la vegetazione essiccava e le pietre si fendevano.
Un'altra caratteristica spaventosa del basilisco era lo sguardo pietrificante.
Lo storico infine afferma che l'unico animale in grado di uccidere il basilisco era la donnola, che però perdeva a sua volta la vita nello scontro.
Altro nemico mortale del basilisco era anche il gallo, di cui non sopporta il canto.
Un'altro artificio per sconfiggere il mostro, consisteva nel porgli uno specchio di fronte, in modo che il suo riflesso lo uccidesse.
Nel corso del Medioevo le credenze relative al "re dei serpenti" - secondo la definizione di Isidoro di Siviglia (560\ 636 a.C)- si arricchiscono di ulteriori particolari.
Il mostro venne descritto e raffigurato come un'ibrido con il corpo serpentiforme e testa di gallo, ma Isidoro lo confuse con un'altra creatura mitica: la Coccatrice.
A tale particolarità la creatura doveva il proprio nome (dal greco antico Basiliskos, "piccolo re").
Sempre secondo Plinio il Vecchio, il basilisco, nonostante le sue ridotte dimensioni, possedeva terrificati poteri: inaridiva alberi e arbusti, non solo sfiorandoli, ma anche semplicemente alitandovi sopra; ovunque passasse, la vegetazione essiccava e le pietre si fendevano.
Un'altra caratteristica spaventosa del basilisco era lo sguardo pietrificante.
Lo storico infine afferma che l'unico animale in grado di uccidere il basilisco era la donnola, che però perdeva a sua volta la vita nello scontro.
Altro nemico mortale del basilisco era anche il gallo, di cui non sopporta il canto.
Un'altro artificio per sconfiggere il mostro, consisteva nel porgli uno specchio di fronte, in modo che il suo riflesso lo uccidesse.
Nel corso del Medioevo le credenze relative al "re dei serpenti" - secondo la definizione di Isidoro di Siviglia (560\ 636 a.C)- si arricchiscono di ulteriori particolari.
Il mostro venne descritto e raffigurato come un'ibrido con il corpo serpentiforme e testa di gallo, ma Isidoro lo confuse con un'altra creatura mitica: la Coccatrice.
matrona- Collaboratore
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