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Messaggio Da matrona Gio Ott 15, 2009 9:33 pm

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La credenza che la piccola salamandra possedesse poteri favolosi risale al mondo antico.
Nel I secolo d.C., Plinio il Vecchio scriveva che questo animale era talmente freddo da poter spegnere un fuoco “alla stesso modo del ghiaccio” e che la sua pelle era cosparsa di un veleno esiziale.
Simili ipotesi, peraltro, erano già state formulate da Aristotele nei IV secolo a.C.
Anche nell'antico Egitto, la salamandra veniva raffigurata mediante un geroglifico che raffigurava un uomo morto dal freddo.
Tali credenze erano ancora vive nel Medioevo, anzi, vennero arricchite con ulteriori particolari.
I contadini pensavano che la salamandra fosse estremamente velenosa e , se ne trovavano una, la eliminavano con orrore.
Non osavano nemmeno pronunciarne il nome, temendo di richiamarne l'attenzione.
Ciò nonostante la reputazione della salamandra, nel Medioevo, non fu così negativa: nell'iconografia cristiana dell'epoca, l'animale rappresentava anche il “giusto che non perde mai la pace dell'anima e la fiducia in Dio, pur nel mezzo della tribolazione”.
Le sue virtù crebbero nel XIII secolo, quando viaggiatori giunti da terre lontane recarono una fine stoffa bianca, capace di resistere al fuoco più caldo.
Si diceva che tale stoffa fosse realizzata con “lana di salamandra”, mentre oggi sappiamo che si trattava di amianto.
Alla fine del XVI secolo, la salamandra assunse addirittura uno status regale, poiché furono Francesco I (1494\1547), prima ancora di essere incoronato, a sceglierglielo come emblema
Esso rappresentava una salamandra in mezzo alle fiamme, con il motto “Nutrisco et extinguo” cioè “Lo nutro [il buon fuoco] e l'estinguo [il cattivo]”; questa ambivalenza del fuoco, purificatore e distruttore, evoca la lotta della giustizia contro il vizio: una simbologia che incontrerà notevole favore durante tutto il Rinascimento.

La vera salamandra, che possiamo trovare nelle nostre campagne, non ha nulla di sopranaturale, ma ha delle piccole curiosità: ha la capacità di rigenerare rapidamente qualsiasi parte del corpo che abbia subito una ferita o un'amputazione; per difendersi, secerne una sostanza leggermente tossica; la sua pelle è sempre umida, ciò le consente di resistere per qualche istante nel fuoco.
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