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Pillola abortiva, l'ultima verità

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Messaggio Da matrona Sab Apr 03, 2010 6:27 pm

Contro la Ru486 una crociata oscurantista e antiscientifica

Naturalmente sono pienamente d'accordo con questo articolo e per questo lo posto.
E una MIA idea e convinzione.

<<Altro che zucchero, questa pillola, in Italia, non va proprio giù.
La crociata contro la pillola abortiva Ru486 non si arresta neanche di fronte alle raccomandazioni del ministro della Salute Ferruccio Fazio o di fronte alla tranquillità manifestata dall’Agenzia del Farmaco.
“Violazione della legge 194, ricovero ospedaliero obbligatorio, obiezione di coscienza”.
Chi osteggia la Ru486 si appiglia a questo e ad altro e prende in considerazione solo il punto di vista statunitense: pochi dati completi, troppe morti provocate dal farmaco e dubbi sulle procedure.

Ma non c’è niente da temere.
La pillola è uno strumento sicuro.
Tant’è vero che “sostenere la commercializzazione della Ru486 – spiega Vincenzo Spinelli, Direttore sanitario dei consultori dell’Associazione italiana per l’educazione demografica (Aied) di Roma – significa basarsi su dati scientifici prodotti nel corso della ventennale esperienza di uso del farmaco, approvato dalla Commissione europea nel giugno 2007 e da questa riconosciuto come prodotto ‘sicuro ed efficace’”.

Cos’è la Ru486? “Il mifepristone è uno steroide sintetico utilizzato come farmaco per l’aborto chimico fino alla settima settimana completa di gravidanza.
Questa molecola – aggiunge il Direttore – è anche chiamata Ru486 e agisce staccando l’embrione dall’utero, dilatando il collo e rendendolo più sensibile agli effetti della seconda pillola: il misopristolo, una molecola assunta a distanza di 48 ore dalla prima che aumenta la contrazione dell’utero e permette l’espulsione del feto.
Prese entrambe le pillole portano all’aborto farmacologico”.

Complicare l’accesso alla Ru486 significa spingere le donne a optare per altre soluzioni.
“Il mifepristone – spiega un professore lombardo di ginecologia che chiede di non essere citato "perché la gente può fraintendere" – è una molecola già presente in un preparato che serve per curare la gastrite. Fino a due mesi fa bastava andare alla stazione centrale di Milano per comprare pastiglie abortive”.

In Francia, per esempio, nel 1982 fu commercializzata la pillola ma le multinazionali scelsero di non fornirla alla Cina.
Risultato? I cinesi ne fecero una copia.

L’efficacia della Ru486 è provata al 97% tant’è vero che il Sant’Anna di Torino l’ha sperimentata su 3000 casi, finiti bene.
Rispetto all’intervento chirurgico, la Ru486 rappresenta un’alternativa che riduce i rischi correlati alla lesione dell’utero, che non prevede anestesia e può essere praticata molto precocemente, il che è sovente percepito come un sollievo psichico.

Ma il Consiglio superiore di Sanità ha deliberato che “l’unica modalità di erogazione” per la Ru486 è il ricovero ospedaliero.
Una procedura, questa, che non è prevista neanche per l’aborto chirurgico.
Perché? “Stanno creando una tempesta in un bicchier d’acqua.

L’assunzione in ospedale è prevista dalla 194.
"Quello che non tutti considerano – spiega Spinelli – è che l’aborto farmacologico avviene tecnicamente quando si ingeriscono le pillole”.
Tradotto, una donna può masticare il farmaco e andarsene.
Senza aver violato la 194.
A proposito di sicurezza poi, affinché tutto vada bene, in regime di day hospital, è sufficiente che la gravidanza non abbia superato il 49esimo giorno dall’ultimo ciclo mestruale, periodo in cui non ci sarà bisogno di uno svuotamento chirurgico della cavità uterina per incompleta o mancata espulsione dell’embrione.

Non basta.
Ancora da chiarire sono le reali possibilità che le Regioni sostengano i costi dei ricoveri.
La Regione Lazio, per esempio, ha già un buco di un miliardo e 700milioni di euro.

E a chi ribadisce il suo no alla pillola abortiva “interpretando appieno le parole del Papa”, e temendo che si possa diffondere la pratica dell’aborto come preannuncia il neo eletto Zaia, replica Ettore Cavilli, medico e professore di ginecologia presso l’Università di Perugina.
Per lui infatti “abortire in questo modo è doloroso.
Si va incontro a nausea, vomito, e perdite di sangue improvvise.
La comunità scientifica garantisce: le donne che accetterebbero di subire un tale trattamento saranno poche”.

Si tratta infatti di un aborto “attivo” da decidere in pochi giorni, altrimenti scadono i tempi.
“Quello chirurgico – spiega ancora Cavilli – è sempre preferito perché è più ‘silenzioso’, ci si affida all’anestesia.
I numeri parlano chiaro.
Dal 1982 le interruzioni sono diminuite ogni anno di più.
Semmai per fermare gli aborti serve dell’altro:
1)l’educazione sessuale nelle scuole
2)potenziamento delle attività cliniche e informative dei consultori
3)la libera distribuzione dei contraccettivi di emergenza (la cosiddetta “pillola del giorno dopo”, in Europa è un prodotto da banco ma in Italia occorre ancora la ricetta medica, spesso negata)
4)le politiche per la riduzione del disagio socio-economico delle donne e delle famiglie
5)i servizi all’infanzia
6)l’appianamento delle disuguaglianze retributive tra uomini e donne
.

Alla fine, la questione del ricovero obbligatorio utilizzata come deterrente risulta malposta.
Come se ognuno non fosse libero di scegliere.
Quasi come se gli ospedali si fossero all’improvviso tramutati in carceri.

https://www.facebook.com/l.php?u=http%3A%2F%2Ftemi.repubblica.it%2Fmicromega-online%2Fcontro-la-ru486-una-crociata-oscurantista-e-antiscientifica%2F&h=a1111390ac6a8d9c74f9f53659850bc9


Io parlo per me: ma la gente che è contraria alla pillola, pensa che tutte le donne che vogliono o hanno bisogno di abortire lo facciamo per sport o per moda?

Abortire, avere dei figli, cambia di MOLTO la mentalità di una donna, è una cosa seria, non è un gioco.
Una donna ci pensa 5 o 10 volte a certe cose.

Chi và ad abortire non sarà mai una donna benestante con una buona famiglia alle spalle o con un marito col lavoro fisso e indeterminato.... ma sono donne che hanno problemi di qualsiasi carattere economico( non possono mantenere il futuro bambino, non hanno un lavoro o una casa, ecc..) e\o emotivo (il "compagno" non accetta il figlio, perchè ha una famiglia che non la sostiene o è da sola in Italia, perchè è troppo giovane, ecc..) e chi sà cos'altro...

A quelle persone che dicono "allora diventerà una scappatoia per le giovanissime", io vi rispondo: ma credete davvero che una, mettiamo, 15enne o 13enne, che vuole abortire, non ne rimanga segnata a vita da un'evento simile, pensate davvero che queste ragazze abbiano un livello emotivo e psichico pari ad un robot? quindi pari a zero!

La chiesa Cristiana Cattolica, è di stampo maschilista, ed è per questo motivo, che non potrà mai capire cosa significa "piegarsi in due" per i dolori mestruali, "l'emozione" o il cambiamento mentale psichico e fisico di quando si è incinte, le turbe psicologiche di una donna in stato interessante in condizioni ottimali per il futuro del nascituro e men che meno in condizioni sfavorevoli per la vita serena del nascituro.

Con questo sfogo non voglio dire che bisogna solo abortire, ma DEVE ESSERE LA DIRETTA INTERESSATA A DECIDERE DEL PROPRIO FUTURO, IN MODO RAZIONALE E DEL FUTURO DELLA CREATURA FATTA CON LA SUA CARNE E COL SUO SANGUE, in questo caso DIO NON CENTRA.

Quindi ripeto... state attenti a ciò che pensate, perchè esso deve coincidere con ciò che dite.
l'ipocrisia è uno dei vizi capitali!
matrona
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