Atto X: Disastro imminente
Pagina 1 di 1
160310

Atto X: Disastro imminente
Disastro imminente
Sull'aereo accade ciò che per natura maligna è inevitabile. Il fato investe tremendamente e senza preavviso le vite delle due amiche, ma gli occhi di Clara scorgono una innata verità, che nella sua vita mai avrebbe pensato di sapere...E questo sarà l'inizio della sua "vera storia funesta"!
Perchè la natura si ribella!
In quest'ora la calma pareva tanto bella
che il fato angusto a guastar è venuto
ma che non si disgusta a guardar astuto
e compiaciuto della nostra rovina
imminente e repentina!
Le nuvole si diramarono
e si richiusero a forma di spirale e succhiarono
l'aereo con noi al suo interno,
come la piovra marina che mostruosa a cibar si appresta
la sua preda inerme e funesta
divorandola in un sol boccone
tra grida e orrenda paura pone
tra le sue fauci inarrestabili
e traditrici. Dai sedili fummo strappati,
e a terra finimmo terrorizzati.
In quell'obbrobrio tremore
di morte e dolore,
la gente aiuto cercava,
ma grazia agli occhi del fato non trovava,
ed Elide ricoperta da innata freddezza
la mano mi prese con destrezza,
e presto mi urlò:
“Tienimi stretta la mano, perche' lasciarti non oserò”.
Serrai la mano mia nella sua
e tra la folla di gente non più sicura
in questa nuda notte di desolazione
vidi la luce della salvezza in azione
che mai avrei immaginato nemmeno in parvenza
di vedere nella mia umana esistenza.
“Cosa vorrai fare, Elide” mi mossi a dire,
“Abbi fiducia in me, e gli occhi dovrai aprire.
Da oggi vedrai cose che gli esseri mortali mai vedranno,
ma non dovrai parlarne con nessuno, poiché per pazza ti prenderanno!”.
La nube nera tra le sue fauci l'aereo strinse,
e un fulmine a rompersi a metà la costrinse.
Quanti umani spazzati via dal vento
e nell'aria la morte incontrarono ma a me quel miracoloso intervento
di Elide la vita salvò,
e nell'aria stessa il vento ci sobbalzò.
Ma ella impavida mi afferrò per i fianchi
e nel vuoto volammo verso la terraferma e videro i miei occhi stanchi,
che con precoce forza a sé mi strinse
e con le sue ali bianche, grandi e sicure si accinse
a raggiunger in sicurezza un posto per atterrare
e riparo subito cercare.
Non credevo ai miei occhi e pensai.
“Sogno o son desta!”, sussurrai.
Pietrificata a lungo rimasi,
e sfiancata dalle troppe emozioni nell'aria mi abbandonarono i sensi.
Sull'aereo accade ciò che per natura maligna è inevitabile. Il fato investe tremendamente e senza preavviso le vite delle due amiche, ma gli occhi di Clara scorgono una innata verità, che nella sua vita mai avrebbe pensato di sapere...E questo sarà l'inizio della sua "vera storia funesta"!
Perchè la natura si ribella!
In quest'ora la calma pareva tanto bella
che il fato angusto a guastar è venuto
ma che non si disgusta a guardar astuto
e compiaciuto della nostra rovina
imminente e repentina!
Le nuvole si diramarono
e si richiusero a forma di spirale e succhiarono
l'aereo con noi al suo interno,
come la piovra marina che mostruosa a cibar si appresta
la sua preda inerme e funesta
divorandola in un sol boccone
tra grida e orrenda paura pone
tra le sue fauci inarrestabili
e traditrici. Dai sedili fummo strappati,
e a terra finimmo terrorizzati.
In quell'obbrobrio tremore
di morte e dolore,
la gente aiuto cercava,
ma grazia agli occhi del fato non trovava,
ed Elide ricoperta da innata freddezza
la mano mi prese con destrezza,
e presto mi urlò:
“Tienimi stretta la mano, perche' lasciarti non oserò”.
Serrai la mano mia nella sua
e tra la folla di gente non più sicura
in questa nuda notte di desolazione
vidi la luce della salvezza in azione
che mai avrei immaginato nemmeno in parvenza
di vedere nella mia umana esistenza.
“Cosa vorrai fare, Elide” mi mossi a dire,
“Abbi fiducia in me, e gli occhi dovrai aprire.
Da oggi vedrai cose che gli esseri mortali mai vedranno,
ma non dovrai parlarne con nessuno, poiché per pazza ti prenderanno!”.
La nube nera tra le sue fauci l'aereo strinse,
e un fulmine a rompersi a metà la costrinse.
Quanti umani spazzati via dal vento
e nell'aria la morte incontrarono ma a me quel miracoloso intervento
di Elide la vita salvò,
e nell'aria stessa il vento ci sobbalzò.
Ma ella impavida mi afferrò per i fianchi
e nel vuoto volammo verso la terraferma e videro i miei occhi stanchi,
che con precoce forza a sé mi strinse
e con le sue ali bianche, grandi e sicure si accinse
a raggiunger in sicurezza un posto per atterrare
e riparo subito cercare.
Non credevo ai miei occhi e pensai.
“Sogno o son desta!”, sussurrai.
Pietrificata a lungo rimasi,
e sfiancata dalle troppe emozioni nell'aria mi abbandonarono i sensi.
Teresa- Numero di messaggi : 76
Data d'iscrizione : 10.02.10
Età : 41
Località : Foggia

» Atto VII - Lo spavento
» Atto II - La malattia
» Atto III - Conforto di un'amica
» Atto IV - Discorso profetico
» Atto V - Un viaggio inaspettato
» Atto II - La malattia
» Atto III - Conforto di un'amica
» Atto IV - Discorso profetico
» Atto V - Un viaggio inaspettato
Permessi in questa sezione del forum:
Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.
» immortalità di Gunther von Hagens
» Discriminazione e consapevolezza
» Mangiare sano ora è un disturbo mentale
» ciao
» Raccontiamo i nostri primi ricordi; facciamo una ricerca statistica
» I Segni .. ci sono ed esistono
» fisiognomica
» Anti spocchioso
» saluto