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Messaggio Da Violet Mer Dic 01, 2010 6:45 pm

“Ed Io le renderò Maschie, ed esse ascenderanno”
Sono una donna. Non credevo che questo fatto costituisse un problema finché mi sono addentrata nell’ambito esoterico. Qui ho trovato molti gruppi i quali, dogmaticamente, asserivano che la donna non potesse ascendere oltre un certo grado, o che addirittura non potesse operare. Tante, come me, hanno cercato la loro via. Alcune, alla fine, hanno trovato la loro casa, altre si sono adeguate a situazioni simili, altre si sono ritirate e hanno proseguito sole, senza alcuna guida. Io, fortunatamente, l’ho trovata, e problemi di questo tipo sono oggi un vago ricordo. Ma è per loro che io scrivo, perché si sentano forti e perché idiozie del genere non si ripetano più, o per lo meno non debbano costituire un problema per le ricercatrici sincere.
“vedi questa donna? Sono entrato nella tua casa e tu non mi hai dato l’acqua per i piedi; lei invece mi ha bagnato i piedi con le lacrime e li ha asciugati coi suoi capelli. Tu non mi hai dato un bacio, lei invece da quando sono entrato non ha cessato di baciarmi i piedi. Tu non mi hai cosparso il capo di olio profumato, ma lei mi ha cosparso di profumo i piedi. Per questo ti dico: le sono perdonati i suoi molti peccati, poiché ha molto amato. Invece quello a cui si perdona poco, ama poco.”
(dal Vangelo di Luca, l’incontro con la Maddalena)
Che cosa vedeva mai, il Redentore, in noi creature imperfette? In noi disprezzate e tacciate perfino nei testi sacri d’essere portatrici di peccato? Riflettiamo, perché è bene riflettere. Chi è stato, signori, ad attribuirci questo peccato?

La Bibbia non s’è scritta da sola.

Abbiamo vissuto nella vergogna per secoli perché la società ci aveva imposto un ruolo non voluto, amandovi perché senza voi non esistiamo, senza voi non siamo nulla.

“Io senza Lui non esisto. Lui senza Me non è manifesto”
diceva Iside. Non è forse tempo di dare vita alle sue parole?

Vi abbiamo dati alla luce e vi abbiamo cullati al seno. Vi abbiamo portati nel nostro grembo per mesi, vi siete nutriti della nostra sostanza, siete stati cresciuti nella nostra forma.

Quando ci perdonerete queste gocce di sangue che non avete compreso? Quando perdonerete i nostri sogni, la nostra sensibilità, quando smetterete di credere che la dolcezza nasconda debolezza? Noi non siamo deboli: noi sopportiamo il dolore del parto ed amiamo il frutto dei nostri lombi nonostante tutto! Il dolore non ci spaventa: vai a chiedere a una donna se partorire sia doloroso, ed ella ti risponderà che non se ne ricorda, perché la gioia che lo segue cancella ogni ricordo di sofferenza.

Ho sentito dire una volta
“non mi fido di un essere che sanguina cinque giorni e non muore”
.Quando faremo la pace, noi e voi?

Allora lascia che ti dica di che cosa siamo fatte e perché nel tempo siamo diventate fiori profumati: noi non siamo da più dell’uomo, ma chi vive nel disprezzo altrui si fa umile e viene innalzato, perché così è scritto. Voi l’avete scritto, un Uomo l’ha predicato. Così, chi voleva abbassarci ci ha innalzate.

Ma è giunto il momento di riflettere e bandire queste false credenze, perché i sessi possano riappacificarsi, come in Cielo così in Terra: come costruiremo in Terra un tempio zoppo, che si regge su una sola colonna? Basterebbe un soffio di vento per abbatterlo! Ma il nostro compito è lavorare insieme: non rinnegateci.

Che cos’è la donna?
Distinguiamo la donna dalla femmina: donna è colei che porta sul suo corpo il segno della maternità ed il segno della Luna…
“beate le donne che hanno un animo attivo, perché esse potranno fecondare la propria forma”
.
Femmina è la matrice delle forme universe, Luna delle Lune, che benedice ogni cosa venga creata e la porta a gestazione. Maschio è la Virtù Infinita, principio Creatore che infonde il seme ideale.

Il corpo femminile segue le fasi della Luna: chiedi a una donna pacata e serena come sia il suo ciclo! Ella ti risponderà, a seconda della sua natura occulta, che esso cade nella fase di Luna Nuova durante l’inverno e nella Piena durante l’estate, o viceversa, ma comunque andando a ritroso lentamente durante le stagioni, mentre in altre – di diversa polarità - avanzando durante le stagioni (vuol dire un ciclo lunare più lungo). Non segue dunque solo la Luna, altrimenti si avrebbe il ciclo sempre nella stessa fase: esso segue anche il magnetismo solare.

Le donne con ritardi nel ciclo, le donne che non seguono le fasi della Luna, le donne che subiscono isteria durante quel flusso, che hanno dolori, non hanno compreso la propria natura e vi lottano senza sosta perché non accettano se stesse.

Ma ci sono dei metodi, tramandati in modo naturale, che possono alleviare questi disturbi, metodi fisici che permettono di alleviare il dolore: le contrazioni volontarie nei giorni prima del ciclo sono fra questi.

Perché l’utero ha bisogno di spinta per espellere il vecchio e preparare la casa al nuovo ovulo: i dolori del ciclo vengono dalle contrazioni uterine involontarie, che emanano il dolore fino ai reni e alle ginocchia… non c’è da stupirsi che in molte passino quei giorni a rantolare nel letto! Se non sarai tu a spingere, spingerà da solo, ma ti farà molto male: perché allora non l’aiuti, tu che ti sei fatta influenzare dalle idee altrui e per questo lotti contro il tuo corpo?

Bisogna entrare in contatto col proprio corpo, comprendere che esso è uno strumento perfetto, ma ha bisogno di guida. La guida naturale s’è persa grazie alla società, che non ha mai spiegato i misteri femminili e ci ha lasciate a noi stesse, portandoci a voler rinnegare una natura che tale è -né giusta né sbagliata- e va rispettata, compresa, amata, ché non chiede altro né di meglio che poter vivere secondo la sua legge!

Allora, cos’è il ciclo femminile inteso in maniera completa (di fecondità, rilascio d’ormoni, mestruo e rilascio d’altro tipo d’ormoni)?

Esso, tramandano i celti (ma anche i Romani ed i Greci ne erano a conoscenza, guardate le Moire e le Parche!), si suddivide nei Quattro Volti della Dea, dei quali tre sono palesi ed uno è occulto.

Generazione, accrescimento, distruzione e rigenerazione sono questi quattro volti.

Essi li chiamavano col nome di

Brigid: la Vergine, la Bianca, la Fanciulla, la Guardiana delle Fonti, la Luna Crescente;

Dana o Kerridwen: la Madre e Sposa, la Rossa, il Calderone, la Luna Piena;

Morrigan: la Vecchia, il Frutto della grande Quercia, la Nera, la Mietitrice, Signora dei Corvi, Luna Calante.

Il quarto volto non ha un nome ed è misterioso.

Un’arma a doppio taglio, la Luna Nuova.

Nella tradizione popolare si dice che una goccia del ciclo mestruale messa nella bevanda d’un uomo l’avrebbe stregato e legato alla donna: le incantatrici conoscevano le virtù magnetiche di questo fluido, ma lo tennero legato alla terra usandolo per i loro aborti, senza etica e sovrastando la volontà altrui; quanta muta vendetta in quei gesti d’asservimento!

Kremmerz ha intuito le virtù meravigliose di questo lato occulto, forse studiando l’Antico Egitto e comprendendo a fondo il perché Osiride sia un Dio Nero. Che c’entra questo con la Luna, direte. Ma non è la Luna lo Specchio del Sole?

Andiamo a chiederlo a Neith, tornando indietro di qualche millennio e sicuri che Lei parlerà.

I suoi appellativi sono molteplici, a seconda delle sue ipostasi (simbologie esplicative di sfaccettature dei Neter, o Archetipi, erroneamente tradotti come divinità): Genitrice del Sole -"Grande Neith, la madre di Ra, che partorì prima che fosse generato il partorire!"-, Custode del Fuoco Nascosto, Vergine Tessitrice della Prima Materia universale e umana, la Dea delle grandi Ire, il triplice volto della Luna e di Venere, Creatrice e organizzatrice dell'Enneade, Guardiana dell'Ultima Soglia, Principio di Giustizia, contraltare di Atum (e, in alcune tradizioni, genitrice di Atum stesso), Simbolo di rigenerazione.

La sua prima funzione, di Giudice, la troviamo quando l'Enneade divina non è in grado di emettere un verdetto e si trova costretta a richiedere l'aiuto della Dea. Più che un verdetto, quello che lei emette è un ordine che vincola gli stessi Dei. E' lei ad attribuire i possessi di Osiride metà al fratello Seth (la parte materiale) e metà al figlio Horo (la carica spirituale). Non è questo un simbolo meraviglioso dell’incorruttibilità della gestazione portata a termine, che il verdetto vincoli gli stessi Dei? Non vuol questo dire che quanto è stato creato per mezzo della Matrice non è più modificabile, emendabile, ma dovrà passare per la rigenerazione per divenire qualcosa di diverso?

Il suo triplice volto si rispecchia in Venere:

Venere la stella del mattino, che prende il nome di Iside Annunciatrice. E' un simbolo femminile ma solare di Sacerdotessa-Iniziatrice, che con le sue lacrime d'amore rigenera lo sposo. E' la protettrice dei Fedeli d'Amore. Nella mitologia greca è associata ad Afrodite e alle guerre che l'amore muove tra i mortali: in senso analogico, le battaglie dell'iniziando.
Il suo ulteriore appellativo di Maga la rende atta ad agire sui tre pieni della manifestazione. He-Ka= colei che agisce sui tre piani della manifestazione. Per i Latini, vir-ago, da cui deriva Vergine.

Venere la stella della sera è il principio femminile puro, Hathor "lo Specchio del Sole", il Tempio di Dio sulla terra. In questo senso ella perde la connotazione di androginia divenendo portatrice delle virtù femminili pure:
portatrice di Notte in cui si genera, dolcezza dell'armonia, mistero, Cortigiana che con la sua arte fa cadere nella sua rete ogni Dio dell'olimpo, cui nessuno può resistere.
Mentre la Venere del Mattino crea nei mondi sottili, la Venere della sera proietta la creazione nella materialità.
Lei è la Venere che "si accoppia carnalmente con gli esseri umani", al contrario della stella del mattino che "si unisce solo agli Dei ma spasima per gli uomini".
Lei, benchè immortale, accetta la caducità e imperfezione di chi ama: lei sa che sopravviverà all'amato, sottoposto alle leggi di Seth. Eppure ama, profondamente e senza pentimento, con gioia e dolore, regalando un attimo di eternità all'uomo mortale prescelto.
Amante di Osiride e dimora di Horo (Hat-Hor significa "casa di Horo"): diviene la sede del Verbo divino.

Venere, la stella invisibile il terzo aspetto è Neith, la notte alchemica. Lei è l'attimo precedente alla creazione, in cui Kepry (Colui-che-porta-in-Manifestazione) viene annunciato. E' qui la doppia energia luminosa che materializza l'energia, Venere che dà alla luce Eros, il principio attrattivo presente da prima che esistessero gli Dei, la radice della forza forte d'ogni forza: soltanto chi è uomo di forti impulsi, può provare Amore. Chi soffre di apatia, atarassia, indolenza, accidia, ignavia, indifferenza o torpore d'animo, non potrà mai amare.
Condannata anche da Dante, questa è la vera viltà d'animo: aver paura di vivere se stessi appieno.

Sono le battaglie del pathos, quelle che avvengono tra gli Dei.
Venere stessa, dunque, è più vecchia di questo Eros in quanto sua madre.

Kremmerz aveva intuito, dicevo, che nella Luna Nuova era racchiuso un potere: di quale potere si tratta?

Chiediamolo al corpo della donna: cosa accade biologicamente?

Biologicamente il sangue mestruale è la manifestazione fisica del periodo in cui il corpo femminile si purifica e prepara l'utero al nuovo ovulo che proprio in quei giorni si libera dall'ovaia e inizia il suo percorso verso l'utero.

Il sangue pulisce l’utero dallo sfaldamento dell’endometrio e lo rigenera.

Non mi sembra niente di demoniaco: semplicemente, la forza magnetica di questo periodo è tanto forte che trascina nel bene così come nel male. La donna, tesa come una corda di violino, esalta il suo carattere e, secondo la legge, attrae ciò che le è consono. Se è turbata, paranoica, imperfetta, certamente attirerà rabbia e isteria…ma se è pura, cosa attirerà?

Io propendo per l’ipotesi che la virtù magnetica non sia buona né cattiva, in sé e per sé.

Non disprezzate ciò che non comprendete.

Allora, troverei opportuno che le donne iniziassero a vivere se stesse come i quattro volti della Dea, piuttosto che come chimere imperfette, ammaliatrici e portatrici di peccato: questa è la loro natura.

E v’è un volto ancora più misterioso della Luna, che gli Egizi avevano meravigliosamente colto: essa ha un volto che non si vede mai dalla Terra, ma è sempre rivolto al Sole.

E questo è espresso magnificamente nelle divinità Lunari che portano sul capo il disco solare: tramite tra Cielo e Terra, Ella vede con facilità nella Cronaca dell’Etere tanto più è vicina alla natura dell’astro e tanto più il suo Amore è forte per lo Sposo.

Siamo così, come la Luna che muove il mare. Una donna sa che danzando muoverà il resto di conseguenza, perché affascina le acque nella loro stessa sostanza, ma con la scintilla umana in più: e loro la seguono, come la marea segue la Luna. La seguono anche troppo, fino al punto di travolgerla.
Ricordo con affetto l'Inno ad Iside di Nag Hammadi, che parla della Luna delle Lune…esso inizia così:

“Io fui mandata dal Potere,

ed io sono venuta presso coloro che riflettono su di me,

ed Io sono stata trovata tra quelli che mi cercano.

Voi che mi state aspettando,

portatemi a voi

e non allontanatemi dalla vostra vista.

Non ignoratemi, ovunque e in ogni tempo. State in guardia!

Non ignoratemi.

Perché Io sono la Prima e l’Ultima,

Io sono l’onorata e la disprezzata,

Io sono la prostituta e la santa […]”


Ma una donna non ha scopo e s'abbandona all'estasi della danza rischiando di perdersi, se non ha la fortuna d'incontrare gli uomini giusti che le diano quel seme: fa tutto soltanto per amore... per amore fiorisce e fa fiorire chi la circonda, altrimenti gode della bellezza e niente più. Diventa sciocca.
Così, io penso che abbiamo sempre bisogno gli uni degli altri, fino alla fine, quando scopriremo entrambe le nature dell’Essere. Ma dove le scopriremo, se non gli uni negli altri, non come amanti ma come Fratelli e Sorelle che collaborano nell’Opera per fare della Terra l’Eden perduto?
Abbiamo le stesse potenzialità finali, ma dobbiamo compenetrarci nella Via: l'uomo imparerà che per essere mago bisogna saper Affascinare gli Dei, e la donna dovrà imparare ad esser neutrale Guerriera, per non farsi sommergere dal suo stesso canto.

È così, non rimanendoci altra via (ché il lavoro e la carriera ci erano preclusi dal crescere i figli, la sensualità ci era preclusa dalla morale, la libertà ci era preclusa dal dogma), abbiamo investigato la natura dell’amore umano, vivendoci come madri e spose. Un grande servizio ci avete reso e dobbiamo esser grate di averci protette, sebbene forse non ve ne siate avveduti…voi siete stati con noi dei padri meravigliosi, degli sposi laboriosi, avete innalzato canti di rara bellezza alle nostre grazie, ma avete errato nel considerarci inferiori e deboli.

Noi siamo le vostre Spose, dall’inizio dei tempi e fino al compimento.

Siamo ciò di cui avete bisogno per progredire e che vi daremo sempre, se busserete alla nostra porta, come la Maddalena diede al Cristo. In noi troverete sempre ristoro e affetto, una parola di consolazione, perché vi siamo complementari e così come voi sentite il nostro fascino di dee, voi siete per noi l’incarnazione del dio.

E voi siete ciò che a noi serve per dare una direzione al nostro canto: non lasciateci a celebrare la bellezza e la Natura, non lasciateci sulla Terra senza speranza di proseguire…possiamo fare di meglio!

Perché vivere in lotta, se in fondo ci amiamo?

È nella Terra che possiamo vedere il segreto divino, studiandoci l’uno con l’altro, accettandoci in quello che siamo senza competizione ma compenetrandoci, accogliendoci.

Abbiamo vissuto nella vergogna di noi stesse, ma è giunto un aiuto in questa epoca nuova: io credo sia un segno.

Forse, ora siamo abbastanza saggi da poter collaborare senza pretendere di prevalere gli uni sugli altri, di dirci migliori o peggiori, ma aspirando gli uni alla perfezione degli altri e aiutandoci lungo il Cammino.

Lasciateci essere ciò che siamo: noi non abbiamo bisogno della vostra protezione ma del vostro rispetto, della vostra comprensione e del vostro amore. Abbiamo bisogno del vostro Specchio quanto voi avete bisogno del nostro.

Colei che Ami negli occhi di una donna ti renderà il più perfetto tra gli uomini

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