vischio
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vischio
Associato alla quercia, ne condivide i significati di forza e potenza, solidità e vigore.
Il vischio è anche il simbolo di rinnovo, in fatti è legato alla leggenda del dio scandinavo Balder e alla sua morte, ma da ciò assume un valore di purificazione e rigenerazione.
Leggenda:
Balder, nel panteon germanico-scandinavo, incarna il dio puro e splendente, che cade sotto i colpi del Male, inaugurando l’epoca del crepuscolo degli dei.
Mentre tutti gli dei erano insozzati dalla menzogna, dallo spergiuro e dalla cupidigia, Balder era innocente e puro, mondo da ogni bassezza morale; a causa di ciò il demone Loki, che vuole la rovina degli dei, lo prende come vittima ideale per la rovina degli Asi.
La dea Frigg, madre di Balder, presagendo tempi cupi per il figlio, decise di proteggerlo, facendo giurare a tutti – dei, uomini, animali, vegetali, minerali e spiriti – di non procurare mai del male al giovane Balder e tutti accettarono, poiché provavano un tenero affetto per quella buon’anima e gentile dio.
La dea però commise una leggerezza, non fece giurare il vischio, perché la riteneva troppo giovane e innocente e Loki ne approfittò.
Preso un rametto di vischio si recò dal dio Hor, maestro di armi di Balder, che raggirato subdolamente, poiché cieco, armò la sua mano, e durante l’allenamento Balder rimase ucciso.
Gli Asi addolorati si prepararono ad vendicarlo, così ebbe inizio un conflitto che portò alla fine del mondo.
Il vischio era una pianta sacra sia hai Celti che hai Galli, infatti la raccolta del vischio era riservato solamente hai druidi, che seguivano un rituale preciso e rigido, tramite un falcetto d’oro, il 6° giorno seguente al solstizio d’inverno.
Il vischio contiene dentro di se un liquido “l’acqua di quercia”, vera e propria linfa sacra, che secondo gli Antichi, era in grado di guarire la pertosse, l’epilessia e le convulsioni, i morsi velenosi, la gotta e l’itterizia, serviva da antidoto contro l’infertilità.
Considerata pianta protettrice e portafortuna; capacità di tenere insieme l’amicizie e le infedeltà; di allontanare gli spiriti malvagi, gli insetti e gli incubi; di far cadere lontani i fulmini, di proteggere dagli incendi e le inondazioni; di proteggere dalle ferite durante la guerra
In omaggio alla dea Frigg, gli innamorati devono baciarsi sotto la pianta la notte del solstizio d’inverno, in modo da augurare fertilità alla coppia e all’anno nuovo che arriva abbondanza e prosperità.
Il vischio è anche il simbolo di rinnovo, in fatti è legato alla leggenda del dio scandinavo Balder e alla sua morte, ma da ciò assume un valore di purificazione e rigenerazione.
Leggenda:
Balder, nel panteon germanico-scandinavo, incarna il dio puro e splendente, che cade sotto i colpi del Male, inaugurando l’epoca del crepuscolo degli dei.
Mentre tutti gli dei erano insozzati dalla menzogna, dallo spergiuro e dalla cupidigia, Balder era innocente e puro, mondo da ogni bassezza morale; a causa di ciò il demone Loki, che vuole la rovina degli dei, lo prende come vittima ideale per la rovina degli Asi.
La dea Frigg, madre di Balder, presagendo tempi cupi per il figlio, decise di proteggerlo, facendo giurare a tutti – dei, uomini, animali, vegetali, minerali e spiriti – di non procurare mai del male al giovane Balder e tutti accettarono, poiché provavano un tenero affetto per quella buon’anima e gentile dio.
La dea però commise una leggerezza, non fece giurare il vischio, perché la riteneva troppo giovane e innocente e Loki ne approfittò.
Preso un rametto di vischio si recò dal dio Hor, maestro di armi di Balder, che raggirato subdolamente, poiché cieco, armò la sua mano, e durante l’allenamento Balder rimase ucciso.
Gli Asi addolorati si prepararono ad vendicarlo, così ebbe inizio un conflitto che portò alla fine del mondo.
Il vischio era una pianta sacra sia hai Celti che hai Galli, infatti la raccolta del vischio era riservato solamente hai druidi, che seguivano un rituale preciso e rigido, tramite un falcetto d’oro, il 6° giorno seguente al solstizio d’inverno.
Il vischio contiene dentro di se un liquido “l’acqua di quercia”, vera e propria linfa sacra, che secondo gli Antichi, era in grado di guarire la pertosse, l’epilessia e le convulsioni, i morsi velenosi, la gotta e l’itterizia, serviva da antidoto contro l’infertilità.
Considerata pianta protettrice e portafortuna; capacità di tenere insieme l’amicizie e le infedeltà; di allontanare gli spiriti malvagi, gli insetti e gli incubi; di far cadere lontani i fulmini, di proteggere dagli incendi e le inondazioni; di proteggere dalle ferite durante la guerra
In omaggio alla dea Frigg, gli innamorati devono baciarsi sotto la pianta la notte del solstizio d’inverno, in modo da augurare fertilità alla coppia e all’anno nuovo che arriva abbondanza e prosperità.
matrona- Collaboratore
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