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Messaggio Da matrona Lun Gen 25, 2010 12:43 pm


Leggenda:
Secondo una leggenda romana, Cibele si invaghì del giovane e bell’Attis.
Ella gli affidò la cura del suo culto esigendo da parte sua un’assoluta castità, ma Attis, cedette alla beltà della ninfa Sagariti.
Il giovane disperato dal suo gesto, come punizione si automutilò evirandosi.
La dea ne fu talmente colpita e commossa che lo trasformò in pino, albero che da allora ne divenne simbolo.
Da allora i sacerdoti del culto, in ricordo di Attis, erano degli eunuchi e durante le feste in suo onore, gli aspiranti sacerdoti si eviravano, dopo essere entrati in trance, offrendo con quest’atto la loro eterna castità alla dea.


Come tutte le conifere, il pino è simbolo di eternità ed immortalità, per questo è considerato sacro alle divinità in un po’in tutto il mondo.
dice un proverbio cinese:
<<Il fiore appassisce facilmente, il pino, anche se vecchio, resta sempre verde.>>

Nella tradizione greco-romana, il pino era caro a Cibele, ma non è l’unica dea ad aver avuto a che fare con quest’albero o i suoi pareti.
Lo sciagurato Marsia, dopo aver perso la sfida contro Apollo, venne scorticato vivo appeso ad un pino.
Il terribile Sinis (chiamato anche Pityocamptes, “ che corva i pini”), aveva un crudele passatempo: attaccava tutti quelli che lo incrociavano, e li lanciava in aria uttilizzando i pini come catapulta, ma il prode Teseo, riuscì a vincerlo e gli riservò lo stesso trattamento.

Per quanto riguarda l’abete, rispecchia appieno la simbologia del pino; ma il suo significato simbolico più conosciuto è quello legato al Natale.
Utilizzato per la prima volta a Strasburgo nel 1605, venne scelto come albero di Natale per 2 motivi: uno di carattere pratico (le sue dimensioni e le sue foglie non caduche, permettono di riporlo dentro alle dimore) e l’altro di ragione religiosa, poiché è simbolo della resurezione del Cristo, e di immortalità.
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